Titolo: The queen’s gambit

Paese: USA

Anno: 2020

Formato: Miniserie TV

Genere: Drammatico

Puntate: 7 della durata di 46 – 67 minuti

Lingua originale: Inglese

Autore: Scott Frank e Allan Scott

Regia: Scott Frank

Soggetto: Walter Travis, tratto dal suo romanzo “La regina degli scacchi”

Sceneggiatura: Scott Frank

Distribuito da Netflix il 23 ottobre 2020

“The queen’s gambit”, gambetto di donna, è l’apertura degli scacchi da cui questa miniserie prende il titolo.

Sette puntate in crescendo che ti portano fino alle lacrime del finale, niente affatto scontato.

Curioso e divertente notare come la parolagambitdall’inglese possa essere intesa come stratagemma non solo in senso scacchistico.

Già il titolo è tutto un programma quindi, considerando come viene architettata la trama e come si evolve.

All’inizio della serie sei di fronte al classico viaggio dell’eroe: segui Beth Harmon, la protagonista, nel suo cammino dall’orfanotrofio fino alla vita da giocatrice di scacchi, tra alti e bassi, successi e dipendenze.

Attori solidi, fotografia impressionante, scenografia e costumi che valorizzano i personaggi tra mille simbolismi. Non so perché, guardandolo, ho avuto la stessa sensazione che ho provato ascoltando la Nona sinfonia di Beethoven per la prima volta.

Netflix ancora una volta dà spazio a una figura femminile di spessore nelle sue produzioni.

Perché vederla: Non ti fa staccare dal video perché entri in empatia con la protagonista e non potrebbe essere altrimenti, data la forza del personaggio.

Perché non vederla: se siete appassionati scacchisti sappiate che le pedine fanno solo da metafora sullo sfondo.