Nel primo volume del ciclo del Drago e del Vento, Naia Sterne intreccia streghe, vampiri e Mannari in un fantasy urbano e oscuro, dove la magia è ferita, il desiderio è potere, e la scrittura alterna lirismo e intensità.
Il Ciclo del Drago e del Vento – Alba
Autore: Naia Sterne
Editore: Winter Edizioni
Data pubblicazione: ottobre 2025
ISBN: 9791298564695
Pagine: 320
Formato: brossura
Alba non comincia con esitazioni: apre con un rituale, una maledizione, e una voce che chiama le Streghe, i Lupi e gli Immortali. È un incipit che non chiede permesso, e che mette subito in chiaro che qui si gioca con il fuoco. Il trigger warning iniziale non è un vezzo editoriale, ma una bussola: sangue, desiderio, morte, magia. Sterne non edulcora, non accompagna: trascina.
Il punto di forza del romanzo è il suo universo. Sterne non si limita a inventare creature fantastiche: costruisce un sistema sociale, politico e culturale che sembra avere radici profonde. Streghe Bianche e Nere, Mannari, Vampiri, Draghi estinti: ognuno con le proprie regole, rituali, memorie. La società delle Streghe è descritta con precisione quasi antropologica, tra Comuni, Vagabonde e legami di Fiamma che sono insieme vincolo politico e destino personale.
Eppure non siamo in un altrove medievale. Le prime scene si muovono tra Niedergörsdorf, Modena, Milano, lungo il Po. L’Italia contemporanea diventa teatro di epifanie sovrannaturali: un bar si trasforma in luogo di risveglio, un appartamento milanese in scena di metamorfosi, le rive del fiume in campo di caccia mannara.
Il cuore pulsante di Alba batte nelle sue protagoniste femminili. Diana, fragile e ostinata, apre il romanzo con un rituale che spezza la maledizione e rimette in moto il mondo. Lilith, predatrice, rinnega con rabbia la sua vita “umana” e si getta nel sangue e nella violenza. Aradìa, la Grigia, domina con ironia e crudeltà, oscillando tra amore e tradimento, madre e stratega.
Attorno a loro si muovono figure maschili che non restano sullo sfondo: Vladimir, il Re degli Immortali, con il suo carisma oscuro e tormentato; Aleksander, Alfa Mannaro, e Halima, Strega Bianca, incarnano le tensioni tra razze e la fragilità del risveglio. Ma è chiaro che il baricentro narrativo resta nelle mani delle donne: sono loro a portare sulle spalle il peso della memoria, del potere e delle scelte che cambiano il destino.
La trama è ricca di colpi di scena, alleanze e tradimenti, ma ciò che resta davvero impresso è la riflessione sui grandi temi che attraversano ogni pagina. L’identità è il primo: i personaggi vivono costantemente in bilico tra ciò che sono e ciò che il destino sembra imporre loro. Poi c’è la memoria, che non è mai sepolta: ritorna come ferita, come promessa, come catena da spezzare. E infine il desiderio, che non è mai puro sentimento ma intreccio di potere, scelta e sacrificio.
Sterne lavora con coraggio anche sul tema del controllo: sul corpo, sulle emozioni, sul potere stesso. Lo fa senza edulcorare, spesso attraverso scene erotiche o violente, ma sempre con una consapevolezza che evita la gratuità. È questa tensione continua tra intimità e brutalità, tra lirismo e crudezza, a dare al romanzo la sua forza più autentica.
Una scrittura che mescola registri
La lingua di Sterne è colta, a tratti volutamente arcaica, ma capace di improvvise accelerazioni urbane. Alterna lirismo e crudezza, visioni e dialoghi taglienti. La struttura è corale, quasi cinematografica: flashback, sogni, cambi di prospettiva. È una scrittura che non cerca di rassicurare, ma di scuotere.
Alba non è un fantasy di evasione. È un romanzo che pretende attenzione, che chiede al lettore di attraversare con i personaggi cicli di violenza e rinascita. In cambio, offre un universo vivo, personaggi memorabili e una scrittura che non ha paura di sporcarsi le mani.
È solo il primo atto di un ciclo… aspettiamo gli altri!
- Perché leggerlo: un fantasy adulto e coraggioso, con un worldbuilding originale, protagoniste femminili memorabili e una scrittura che unisce lirismo e crudezza.
- Perché non leggerlo:attenzione! è un romanzo denso e spietato, che richiede attenzione e non risparmia al lettore violenza, dolore e l’assenza di facili consolazioni.