Demon Copperhead

 

di: Barbara Kingsolver

Editore:  Neri Pozza

Data di Pubblicazione: Novembre 2023

ISBN: 9788854528437

Pagine: 656

Formato: brossura / ebook

“Demon Copperhead” è un romanzo di Barbara Kingsolver, pluripremiata autrice e saggista americana, che trasporta la storia di David Copperfield, il celebre romanzo di formazione di Dickens, nella contemporanea Appalachia, una regione degli Stati Uniti orientali afflitta dalla crisi degli oppioidi negli Stati Uniti, risultando una delle zone con il più alto tassi di dipendenza da queste sostanze.

Il protagonista, Damon Fields, detto Demon e soprannominato Copperhead per i suoi capelli rossi, è un ragazzo orfano di padre e figlio di una madre tossicodipendente, che deve affrontare una serie di avversità e di personaggi crudeli e malvagi, ma anche di amici e parenti generosi.

Il romanzo segue fedelmente la trama e i personaggi delineati da Dickens, ma con un elaborato e colto adattamento al contesto sociale e culturale americano, evidenziando le tematiche della povertà, dell’abuso, della dipendenza, dell’istruzione, della giustizia e della speranza.

La storia è narrata attraverso la voce di Demon, che racconta la sua vita con una voce autentica, ironica, coinvolgente e che spesso ricorda quella del Copperfield dickensiano.

Non a caso, durante tutta la lettura il confronto con il romanzo di Dickens è inevitabile.

Ciò che accomuna le due opere, oltre all’essere romanzi di formazione incentrati sulle vicende del protagonista-narratore, è il fatto che le vicissitudini di David e di Demon sono lo strumento letterario che consente agli autori di muovere delle critiche sociali, denunciando le ingiustizie e le sofferenze dei bambini e degli emarginati nella loro società.

Rispetto a Dickens, la Kingslover lancia un messaggio molto più crudo, realistico e fortemente politico. 

Le “grandi speranze” e la visione romantica e sentimentale, cedono il passo alla messa in discussione del sogno americano ed alla meritocrazia.

Questo lo vediamo chiaramente in tutto il percorso di vita del protagonista. Percorso che potremmo descrivere come una doppia parabola, in cui Demon per ben due volte scivola verso situazioni tragiche, per poi uscirne con grandi stenti e difficoltà.

La prima parabola riguarda le avversità che progressivamente Demon affronta a causa della tossicodipendenza della madre. La Kingsolver colpisce particolarmente con le tutt’altro velate critiche al sistema di gestione degli affidi dei minori. Sistema che dalle pagine del romanzo ne esce quasi più come un business, fra reietti e disperati pronti a tutto per alzare qualche soldo ed assistenti sociali prive di empatia.

La seconda parabola è quella relativa al drammatico tema della dipendenza da antidolorifici e droghe. Qui l’autrice mostra come la dipendenza sia spesso il risultato di una combinazione di fattori sociali, economici, medici e psicologici, che rendono le persone vulnerabili e disperate.

Il nostro protagonista, che diventa dipendente dagli antidolorifici dopo aver subito un grave infortunio durante una partita di football, cerca di disintossicarsi, ma deve affrontare le difficoltà di trovare un’assistenza sanitaria adeguata, di resistere alle pressioni dei suoi coetanei e dei trafficanti, di ricostruire la sua vita e la sua identità.

In tutta la narrazione la Kingsolver non giudica né moralizza le azioni del protagonista e degli altri personaggi, ma li presenta con empatia e comprensione, evidenziando le loro sfumature, le loro contraddizioni, le loro speranze e le loro sofferenze.

Le critiche, come detto, sono rivolte al sistema sanitario, politico ed economico americano, che avrebbe favorito la diffusione degli oppioidi. In numerosi passaggi, la Kingsolver prende inoltre di mira le aziende farmaceutiche, che avrebbero promosso e venduto i loro prodotti senza informare adeguatamente i medici e i pazienti sui rischi e sugli effetti collaterali delle sostanze.

  • Perché si: un romanzo potente ed emozionante, che sconvolge anche il lettore più disincantato; merita di essere letto e apprezzato, sia da chi conosce e ama Dickens, sia da chi vuole riflettere su temi attuali, attraverso una moderna voce della letteratura americana. Ah, quasi dimenticavamo, con questo romanzo, l’autrice ha vinto il Premio Pulitzer per la narrativa nel 2023.
  • Perchè no: non è un semplice retelling dickensiano.