Segurano o il Cavaliere del drago

 

a cura di: Emanuele Arioli

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: Settembre 2023

ISBN: 9788804778493

Pagine: 264

Formato: brossura / ebook  

Non si tratta, come potrebbe suggerire il titolo, di una recensione di un libro di Calvino e nemmeno di un’opera di Cervantes.

Il volume che ci siamo letti appartiene nientepopodimeno che al ciclo arturiano e ci narra le gesta di Segurano il Bruno che lascia la sua patria, l’Isola Che Non Sa (un nome che ci fa pensare al ragazzino volante di Barrie, scritto molti secoli dopo!) per andare alla corte di re Artù e sfidare i cavalieri.

Duelli, spade, armature e avventura a gogo, fino a quando due maghe, Morgana e Sibilla, creano magicamente l’immagine di un drago, che il nostro cavaliere – convinto sia reale – inizia ad inseguire e sparisce nel nulla.

 

In questa storia si è imbattuto nel 2010 Emanuele Arioli, un personaggio altrettanto mitologico quanto lo è il cavaliere di cui ha scritto.

Dottore di studi medievali, archivista-paleografo, docente di Lingue e letterature medievali presso l’Università Polytechnique Hauts-de-France. Vi aspettereste un tipo a metà fra il San Girolamo (illustrato da Caravaggio calvo, canuto e chino su tomi polverosi) e il barbuto mago Merlino. E invece no.

Classe 1988, il nostro Arioli, quando non palleggia con le lingue e i tomi antichi … fa l’attore! Sbem! Daje Emanuele. Se siete curiosi a questo LINK troverete maggiori informazioni. E scoprirete che è anche cantante lirico.

Allora, tornando al libro, il nostro Arioli, nell’ambito dei suoi studi, ha scoperto l’esistenza di un ciclo di storie incentrate su Segurano: un romanzo arturiano composto in antico francese nell’Italia del Duecento, e rimasto sulla cresta dell’onda per tutto il Medioevo e fino al Rinascimento. Poi “puf” sparito nel dimenticatoio.

Il nostro studioso, come il suo cinematografico collega Indiana Jones, è partito alla ricerca del “cavaliere dimenticato”. Niente giungle o templi maledetti.

Arioli per oltre dieci anni ha pazientemente individuato per le biblioteche di mezza Europa le tracce contenute in antichi manoscritti, che gli hanno consentito di ricostruire filologicamente la storia del Cavaliere del drago.

  • Perché si: non capita tutti i giorni di leggere un “inedito” del ciclo arturiano.
  • Perchè no: non adatto a chi pensa che Artù sia solo il “Semola” del film Disney.