I racconti del Grand Guignol

 a cura di Jacopo Corazza e Gianluca Venditti

traduzione di Lucio Besana 

Editore:  Edizioni Arcoiris

Collana: La biblioteca di Lovecraft

Data di Pubblicazione: ottobre 2022

ISBN:  9788899877866

Pagine: 280

Formato: brossura

 

 

 

Il termine granguignolesco è ormai patrimonio comune ed è usato per indicare qualcosa di cruento e macabro o, in ogni caso esageratamente fuori dal comune. Spesso è sinonimo di “teatro degli orrori”.

Ma il Grand Guignol era proprio un teatro. Un teatro molto particolare.

Se aveste fatto una passeggiata sulla rive droit di Parigi e precisamente nel IX arrondissement tra il 1897 e fino 1963 al 20 bis della rue Chaptalnel, vi sareste imbattuti nel piccolo teatro fondato in un monastero abbandonato da Oscar Métenier, drammaturgo e secondino nel braccio della morte (Sbem!).

Che cosa poteva uscire da questo cocktail? Una serie di spettacoli, replicato ogni sera, che si incentravano su storie orrorifiche fatte di sofferenza, follia e occultismo. Pochi e rudimentali effetti speciali, ma di grande impatto visivo.

Il dinamico e bibliofilo duo composto da Jacopo Corazza e Gianluca Venditti con questo volume della collana La Biblioteca di Lovecraft, edita Edizioni Arcoiris, ci offrono un biglietto per vivere nuovamente questi spettacoli eccezionali.

Il volume contiene un’antologia di racconti e opere per lo più inedite in Italia, frutto delle fantasie malate di Maurice Level, Maurice Renard, André de Lorde, Tristan Bernard e Jean Sartène. Quattordici racconti che non sono altro che una selezione delle più interessanti rappresentazioni teatrali portate in scena da questi autori grandguignoleschi.

C’è poi una chicca, rappresentata da una riproduzione anastatica di un atto unico scritto da Jean Sartène.

La traduzione è a cura del mitico sceneggiatore e scrittore Lucio Besana (Daje!), che nel trasporre in Italiano i truculenti racconti, riesce a mantenerne il sapore originale (ferroso e sanguinolento ovviamente).

Come di consueto per le opere di questa collana, il volumetto è confezionato in un’edizione tascabile e di agevole lettura, ma ottimamente curata dal punto di vista grafico. E soprattutto ricca di un apparato redazionale costituito da una nota introduttiva del metallicissimo musicista Martin Schirenc ed una postfazione dell’accademicissimo Fabrizio Foni.

 

  • Perché sì: un impagabile viaggio nel passato, fra morti atroci, torture, manicomi, bambini mummificati e tante altre atrocità. Il tutto in un’edizione che ti entra in tasca.
  • Perché no: se siete impressionabili lasciate perdere.