Pulp Horror

di Arthur Leo Zagat

a cura di Jacopo Corazza e Gianluca Venditti

traduzione di Gianluca Venditti

Editore: Edizioni Arcoiris

Collana: La Biblioteca di Lovecraft

Data di Pubblicazione: marzo 2022

ISBN: 9788899877682

Pagine: 204

Formato: brossura

 

La coloratissima copertina in puro stile weird, ci promette del “Pulp Horror”. I roboanti (e accattivanti) titoli ci preannunciano cinque storie di morti viventi, fantasmi, licantropi, vampiri e assassini.

Sbem! Un salto indietro nel tempo.

Un salto ai tempi in cui sfolgoranti copertine (con mostri e accattivanti belle fanciulle) racchiudevano sogni e orrori stampati su carta scadente ricavata dalla polpa di legno (pulp appunto).

Per questo viaggio i tipi de La Biblioteca di Lovecraft hanno scelto Arthur Leo Zagat.

Forse il suo nome dice poco a parecchi di voi, ma si tratta di un autore molto prolifico e soprattutto rappresentativo dei diversi generi di narrativa pulp.

Avvocato newyorkese, nel periodo d’oro della narrativa pulp qualcosa come cinquecento opere, tra racconti e romanzi, pubblicati sulle maggiori riviste in voga a quei tempi, come Thrilling Wonder Stories, Argosy, Dime Mystery Magazine, Horror Stories, Operator No. 5 e Astounding.

La prolificità di Zagat va di pari passo con la versatilità narrativa e stilistica.

Leggiamo nella interessante prefazione di Gianluca Venditti che la sua produzione dell’autore comprende, racconti horror, altri più assimilabili al gotico, ma anche al mystery, per passare al pruriginoso “spicy pulp“ e al “weird menace”.

Veniamo ora alle storie.

Ne “L’orgia degli zombie” troviamo un improbabile festino di sedicenti e pervertiti morti viventi. “Tavolo per due” è invece un breve ed elegante cimento di Zagat nel genere della ghost story. “Il sentiero del lupo”, che secondo noi brilla per le atmosfere misteriose, è un bell’esempio di “weird menace“.Abbiamo poi “I morti uccidono ancora”, che possiamo definire thriller, ma narrato da un’insolita e originale prospettiva. In “Cargo per l’inferno” troviamo un esempio di narrativa spicy horror, a sfondo marinaresco.

Chicca finale, i curatori hanno avuto la geniale idea di inserire all’interno dei racconti alcune copie anastatiche degli annunci pubblicitari che venivano pubblicati all’interno delle riviste pulp. Oltre a ricreare un’esperienza di lettura simile a quella dell’epoca, lette oggi sono un vero spasso.

 

  • Perché leggerlo: l’antologia, che spicca per la cura editoriale (marchio di fabbrica della collana) rappresenta l’occasione per assaporare in un colpo solo i diversi generi della narrativa pulp, magistralmente rappresentati da un grande autore finora quasi inedito in Italia.
  • Perché non leggerlo: se alcune trame e stili risultano ancora attualissimi, qualche storia anziché spaventare potrebbe (se non contestualizzata con l’epoca in cui fu scritta) far sorridere il lettore moderno.