Il girotondo delle anime piccole

 

Autore: Miriam Palombi

Editore: Weidbook

Data di Pubblicazione: Marzo 2022

ISBN: 9788831373678

Pagine: 160 

Formato: brossura

 

 

Giro girotondo lei esce dal profondo …

Una filastrocca “paurosa” che generazioni di bambini canticchiano con un misto di timore e curiosità. Peccato che dietro queste strofe c’è una colpa, un orribile peccato commesso dai loro padri.

Inizio Novecento, Claruzia vive a Borgo La Croce e la sua diversità e deformità inducono gli abitanti del piccolo paese a reputare la piccola frutto di un patto diabolico.

Ed è così che “animati da ignoranza e superstizione, da timor di Dio tramutato in bieco senso di giustizia” i compaesani organizzano una spedizione. La poverina viene sottoposta a rivoltanti torture e – poco prima di spirare – lancia una maledizione contro i suoi carnefici sottoforma di filastrocca, che si tramanderà negli anni successivi come nenia stregata.

Circa ottant’anni dopo, dei bambini, vuoi per gioco vuoi per sfida, recitano il macabro girotondo innescando una sequela di orribili accadimenti. Il loro gioco sembra abbia evocato l’oscura presenza di cui parlano le storie del paese. “Il male ritorna indietro con gli interessi”.

Questa l’orribile storia che si snoda nei capitoli brevi che compongono il romanzo e che ci mostrano le vicende alternando i diversi piani temporali. Alla fine, il lettore ricomporrà i tasselli del puzzle e avrà di fronte con chiarezza l’agghiacciante quadro tracciato dall’autrice.

Miriam Palombi si conferma maestra nel ricreare atmosfere lugubri, tetre e angoscianti. Questo romanzo trasuda orrore e maledizioni e lascia il lettore con un persistente senso di inquietudine.

L’autrice ti cattura con meravigliose descrizioni degne dei migliori pittori gotici e del sublime. Ma sono solo carezze ammaliatrici che nascondono il pugno allo stomaco che arriva quando la storia si carica di tensione ed efferatezze. I supplizi di Claruzia e le tragiche sorti di alcuni protagonisti sono difficili da dimenticare!

 

  • Perché sì: horror e folclore italiano sapientemente imbrigliati in pagine magistralmente vergate (ammazza che poeti che siamo. Daje!)
  • Perché no: bambini morti; se non reggete questo, lasciate perdere.