Oscure Regioni vol 1

di Luigi Musolino

Editore:  Wild Boar

Collana: Rill – Memorie dal futuro

Data di Pubblicazione: gennaio 2014

ISBN-13: 978-8895186450

Pagine: 158

Formato: brossura

Oscure Regioni vol 2

 

di Luigi Musolino

Editore:  Wild Boar

Collana: Rill – Memorie dal futuro

Data di Pubblicazione: settembre 2015

ISBN-13: 978-8895186498

Pagine: 62

Formato: brossura

 

 

 

Eravamo a Lucca Comics & Games dello scorso novembre, girovagando fra gli stand. Ogni tanto qualcuno osservava incuriosito la balena sulla maglietta, quando arriviamo allo stand di RiLL “Riflessi di Luce Lunare”. Lì troviamo il mitico Alberto Panicucci, super sorridente e cordiale, insieme ad una bella e colorata apparecchiata editoriale.

Facciamo man bassa di volumi (ve ne parleremo pian piano) e ci cade l’occhio su due libri che, nel coloratissimo mare di cover, spiccavano “in negativo”.  Cupe, oscure e in un certo senso ipnotiche (complimenti a Jessica Angiulli , Lucio Mondini e Valeria De Caterini).

“Luigi Musolino”, ci dice Alberto, “ha vinto due volte Trofeo RiLL e questo è il suo progetto di racconti dell’orrore, basati sul folclore italiano. Un racconto per ogni regione” … “Sbem” pensiamo (o forse lo abbiamo detto? Boh!) Conosciamo i lavori di Musolino e ci imbattiamo spesso in lui nelle nostre amate letture. Ma queste antologie ci mancavano.

Ci accaparriamo golosi la nostra copia, che sfogliamo in fiera nei momenti di pausa e mettiamo via pregustandoci la lettura.

Lettura che finalmente è iniziata e… rapidamente terminata. Dobbiamo dire che sono due volumi che si lasciano divorare con facilità. Musolino ha una prosa che ti cattura e non ti lascia andare finché la storia non termina; e spesso la voglia di iniziare il racconto successivo è più forte della coscienza che ti dice “Vai a dormire che domani lavori”. È un po’ come con le ciliegie o con le patatine fritte.

Prosa a parte (su cui torneremo) è l’argomento legato al mito e al folclore locale che ci ha affascinato. I mostri che strisciano, i demoni antichi e gli animali misteriosi non si aggirano solamente nel New England, in Canada o nella brumosa Inghilterra (per citare in ordine sparso qualche luogo affollato dal sovrannaturale).

Il nostro Stivale è ricco di miti e tradizioni “mostruose”. Oltre ai monti, al mare e sole c’è un folclore terrificante, ricco e variegato. E Musolino ci offre un biglietto per un tour che tocca tutte e venti le nostre regioni.

Altra nota particolare è che tutti e venti i racconti ci sono piaciuti in egual misura. Spesso quando si legge un’antologia i gusti personali portano a preferire questo o quel racconto. Un po’ come quando si ascolta un disco e si hanno inevitabilmente le canzoni preferite, che ci piace ascoltare di più. Invece, questa doppia antologia è l’eccezione che conferma la regola.

Questo lo dobbiamo al fatto che la raccolta spazia in una varietà di temi e ambientazioni: dall’orrore montano ai mostri urbani, dagli esseri mitologici ad esseri deformi. A questo si aggiunge la capacità di Musolino di narrare storie orrorifiche adattando il proprio stile allo scenario del racconto. Nei venti racconti ci abbiamo trovato il weird, l’orrore, la mitologia, lo splatter, il noir e tanto altro ancora.

Non elencheremo tutti i racconti, ma proveremo a darvi qualche pillola per incuriosirvi.

Ad esempio, Il libro di Malanina, che apre il primo volume, si ispira alle “Masche”, le streghe della tradizione piemontese con una spruzzata di deliri Lovecraftiani. In La signora delle cisterne e O’mammone il thriller legato al tema della malavita (rispettivamente siciliana e campana) si intreccia splendidamente con orrori rappresentati da entità e maledizioni dell’antica tradizione locale. Sibillini occhi d’avorio ci porta tra i monti marchigiani e ci mostra il lato oscuro della leggenda della Sibilla Appenninica. Conosciamo molto bene quei luoghi e non cammineremo più in quei boschi senza pensare a questo racconto.  Davvero splendido Cani d’acqua che ci porta in Calabria, rivisitando in chiave orrorifica il miti di Scilla e Cariddi. Un’avvincente storia di mare. Daje!

Dal secondo volume citiamo subito il primo racconto. Les abominations des Altitudes, che si svolge in Valle d’Aosta e narra una storia d’orrore sulle Alpi a metà fra Lovecraft e Blackwood. Con Febbre abbiamo sudato insieme allo sventurato protagonista che incontra la Pantasema della trazione Laziale”. Per colpa di Vagiti ci porteremo il terrore delle toilet: per un po’ sbirceremo col timore di incontrare la Marroca che ci viene a tormentare dalla Toscana. Splendido Il carnevale dell’Uomo Cervo, che ci porta nei boschi del Molise ad incontrare un’antichissima creatura che non ha nulla a che invidiare a quelle del già citato Blackwood. A caccia ci propone invece una storia di tradimenti e… lupi mannari lucani.

  • Perché sì: una lettura piacevole e coinvolgente che porta il lettore a scoprire il ricco patrimonio folcloristico del nostro Paese, attraverso una varietà di storie e stili narrativi sapientemente amalgamati.
  • Perché no: se per voi l’orrore parla solamente con accento anglofono, passate oltre.