La città dei gatti

 

Autore: Lao She

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: gennaio 2024

ISBN: 9788804783749

Pagine: 216

Formato: brossura

Lao She, scrittore e drammaturgo, è considerato uno dei più importanti intellettuali cinesi del XX secolo. Attivo anche politicamente, cadde in disgrazia con la Rivoluzione Culturale: dopo essere stato torturato dalle Guardie Rosse, si suicidò gettandosi in un lago nel 1966.

Con le sue opere (tra cui ricordiamo “Il Risciò” e “La casa del tè”) ha descritto la vita e le trasformazioni sociali e politiche della Cina.

Con “La città dei gatti” lo troviamo alle prese con quello che è stato definito il primo esempio di fantascienza cinese e uno dei primi racconti distopici della letteratura mondiale. Ma, lungi dal voler produrre un’opera di puro intrattenimento, Lao She intese utilizzare il genere fantastico per muovere critiche al regime nazionalista dell’epoca.

 

Il protagonista è un pilota cinese che si trova costretto ad atterrare su Marte, a causa di un incidente. Qui si imbatte nella civiltà degli uomini gatto. Una popolazione piena di contraddizioni e problemi non dissimili da quelli della Cina degli Anni Trenta.

Sulle orme di Jonathan Swift e anticipando George Orwell, Lao She ci mostra attraverso gli occhi del protagonista situazioni surreali e paradossali che caratterizzano la civiltà degli uomini gatto, narrandoci momenti comici, ma spesso anche tragici, che rendono quel lontano mondo marziano uno specchio della società dell’epoca.

Una civiltà pigra e dipendente da una droga, in cui il progresso tecnologico è carente e impera l’arretratezza culturale. Scuole e musei sono in abbandono e la scuola diploma tutti sin dal momento dell’iscrizione.  Comanda chi ha più denaro (chiamato “spirito nazionale”) e chi possiede più piantagioni di loto, la droga che intontisce la civiltà.

Ad essere onesti, affrontando temi come la crisi ecologica, la dipendenza dalle droghe, la corruzione politica, la decadenza culturale, possiamo tranquillamente affermare che il romanzo rappresenta un momento di riflessione per il lettore moderno. Provate magari a sostituire il loto con qualche altro strumento portatore di oblio e il gioco è fatto.  

 

  • Perché sì: una lettura che offre uno spaccato di un’epoca passata, ma che al contempo ci costringe a guardarci allo specchio
  • Perché no: se cercate puro intrattenimento, gli scaffali sono pieni di altre letture su Marte.