Questa recensione è doppiamente particolare. Anzitutto, non riguarda un romanzo o un racconto ma un’opera di saggistica. In secondo luogo, non parleremo di un singolo volume ma di una collana.

“Guida al fantasy” è, appunto, una collana di ebook edita da Delos Digital. Le autrici sono Sephira Riva  e Gloria Bernareggi, scrittrici di fantastico e importante punto di riferimento  con il loro blog Moedisia.eu per lettori e operatori del settore.

Al momento la collana si compone di sei ebook.

    Cos’è il Fantasy

    Lo possiamo definire volume introduttivo. Ci avvia ai meccanismi che governano la narrativa fantastica, avvisandoci subito che senza una guida, il Fantasy potrebbe rivelarsi un “labirinto senza uscita” sia per il lettore che per lo scrittore alle prime armi. Del resto, come splendidamente sintetizzato nelle prime pagine, se in un giallo ci si aspetta un omicidio e un colpevole, in un fantasy ci si può aspettare “un mondo intero”.

    Oltre la frontiera

    Il secondo volume ci conduce nell’articolato mondo dei sottogeneri della narrativa fantasy. Ci porta a orientarci fra Epic fantasy, High fantasy, Urban fantasy, Dark e Grimdark e molti altri. Oltre a fornire un’utilissima guida all’orientamento in questo sterminato e variegato continente narrativo, fornisce una serie di spunti interessanti sulla classificazione dei generi in base al “tono” della narrazione.

    Itinerari di scoperta

    Come si evince dal titolo, il volume ci offre un’altra modalità di classificare le opere fantasy.

    Ragionando in base al contenuto, ci troveremo a leggere di “Quest Fantasy”, “Portal Fantasy”, “Sword & Sorcery”, fino a scoprire le categorie orientali come il Wuxia (sottogenere della letteratura cinese assimilabile in modo semplicistico al nostro “cappa e spada) e l’Isekai (genere fantasy giapponese).

    Nostalgia di luoghi mai visti: Worldbuilding

    Il quarto volume ci porta a parlare della creazione dei mondi che fanno da sfondo alle avventure fantasy. “Il Worldbuilding è un processo collaborativo in cui si intrecciano le aspettative del lettorato e l’abilità di chi scrive”, ci dicono le autrici nei primi paragrafi del libro. E ci spiegano quanto, più che l’originalità, sia importante la coerenza del mondo che l’autore deve costruire. Mondo in cui dovrà accompagnare necessariamente il lettore.

    A scuola di magia

    Non è un testo adottato a Hogwarts, ma cerca di rispondere a domande su cosa sono le leggi della magia e a come questa funzioni nella narrativa fantastica. Il tutto corredato da riferimenti agli autori e alle loro diverse modalità di gestire la magia nelle loro opere narrative. Alla fine del volume si comprenderà che la magia ha delle regole ben precise e che per introdurla in un romanzo o racconto è importante costruire un “sistema magico”.

    In viaggio con eroi ed eroine

    Con un titolo che richiama i saggi di Joseph Campbell e Christopher Vogler, il volume si concentra sulla figura fondamentale di ogni racconto e saga fantasy: l’eroe. Esaminando alcune delle principali figure della narrativa fantastica “da Conan il Barbaro ad oggi”, la guida ci mostra quali sono le caratteristiche di eroi ed eroine e come questi si siano evoluti nel tempo.

    Per chi non le conoscesse (andate subito sul loro blog!) precisiamo che non ci troviamo di fronte a tomi enciclopedici pieni di citazioni di “Sommi Maestri” e note zeppe di “ibidem”. 

    A noi ha dato l’impressione di un viaggio a puntate. Un percorso in cui le due autrici prendono per mano il lettore e lo aiutano a districarsi con le differenti tematiche di questo affascinante ma complesso genere narrativo.

    Il fatto che si rivolgano direttamente al lettore dandogli “del tu” è secondo noi un must.

    Questo però non significa che il contenuto non sia denso di competenza e autorevolezza.

    Anzi. Le autrici sono riuscite nella difficile impresa di saper dosare divulgazione e linguaggio accademico; conoscenza e comprensibilità.

    E questo comprova che Sephira e Gloria, come diciamo noi, “palleggiano” con destrezza la materia e riescono senza apparente difficoltà a trasmettere le loro competenze non solo al lettore esperto – magari scrittore che intende perfezionarsi – ma anche al semplice appassionato che vuole approfondire.