Mattatoio N. 5

disegni di Albert Monteys

traduzione di Vincenzo Mantovani

Editore:  Bompiani

Data di Pubblicazione: ottobre 2022

ISBN: 9788830105447

Pagine: 192 pagine

Formato: colore, cartonato

Parlare di questa storia è difficile per una serie di motivi.

Pratici, non è lineare; emotivi, i temi; morali, ogni parola sulla trama toglierebbe potenza al lavoro di cesello fatto dall’autore e forse anche al messaggio. Decisamente, Morale è la parola che abbiamo fissa in mente in questo momento.

Kurt è uno scrittore morale con tutto quello che ne consegue, in primis la responsabilità di non essere mai moralista o moraleggiante.

Un continuo equilibrio di personaggi e scenari mediati attraverso i vari generi della fantascienza, quello degli alieni, quello dei viaggi nel tempo e quello della fantascienza umana, filosofica, che ti fa conoscere le cose di tutti i giorni nella loro verità ovvia ma con occhi nuovi.

Kurt Vonnegut (papà Kurt per noi Bokononisti, a lui dobbiamo il nostro nome) racconta la vita e la morte, la guerra e la sua disumana umanità con sottile intelligenza e robusta eleganza ma soprattutto con misericordiosa ironia. Vonnegut è un guerriero della penna, guerriero si, ma gentile.

Questi sono i motivi per cui con scetticismo ci siamo avvicinati alla riduzione a fumetti di un libro umile e onesto che contiene una storia pesante come il piombo.

Il dream team che ci ha portato questo lavoro è composto dall’illustratore Albert Monteys con Ryan North alla sceneggiatura e Vincenzo Mantovani in traduzione italiana.

Abbiamo sbagliato.

Gli autori hanno studiato, assimilato e digerito il mondo di Mattatoio N 5 con passione e si sono messi al suo servizio con il linguaggio immediato e accattivante dei fumetti. Siamo impazziti per i personaggi presentati in tre vignette, un esercizio di stile e di sintesi da cinque stelle, roba da professionisti che sanno divertirsi. Il tratto scelto per le vignette ci ricorda quello delle strisce sui quotidiani, mantiene quindi la carica attuale alle traversie del povero Billy Pilgrim ma veicola anche brillantemente la verve ironica del setting Trafalmadoriano.

Il risultato è qualcosa che abbiamo visto solo in Fight club di David Fincher, un film in cui l’adattamento se non supera, è sicuramente una valida integrazione della storia in alternativa alla classica fruizione libresca.

  • Perché leggerlo: Fatti non foste a viver come bruti, scusaci Dante se ti rubiamo le parole, ma siamo disposti ad usare qualsiasi mezzo per difendere la qualità quando la incontriamo.
  • Perché non leggerlo: non pensarci neanche. Corri a procurartelo ed a condividerlo, è un dovere civile.