Acheruntia

di Andrea Sartori

Collana: Kraken Edizioni  

Data di Pubblicazione: settembre 2021

ISBN-13: 979-8472232722

Pagine: 182

Formato: brossura/ebook

 

Napoli e vampiri? Ma che c’azzecca Dracula? Quando abbiamo iniziato la lettura di questo libro eravamo sinceramente incuriositi ma anche pieni di aspettative. Eravamo particolarmente contenti. Da un lato, ci trovavamo tra le mani un romanzo che tornava a parlare del mito del vampiro (e di quello tra i più famosi, oltretutto) e, dall’altro, l’ambientazione era tutta italiana, così come l’autore del volumetto.

La struttura della trama è semplice e classica. Un professore americano (di origini italiane), si reca a Napoli per approfondire un mistero su cui intende scrivere un saggio. Ad attirarlo in Italia è la tesi di una studentessa universitaria, che avrebbe raccolto incontrovertibili prove del fatto che il Dracula storico, Vlad III, vovoida di Valacchia (“l’Impalatore” per i nemici) è sepolto nella cripta della Cattedrale di Acerenza, in provincia di Potenza.

Che c’entra Napoli? Napoli il professore deve in contrare la studentessa, ma soprattutto un’enigmatica nobildonna discendente diretta della famiglia (i Ferrillo) cui apparteneva la cripta dove si trova il sepolcro, che ospiterebbe le spoglie dell’Impalatore.

Badate bene, però. Semplicità e classicità non vogliono assolutamente dire “banalità”. Anzi, offrono in primo luogo lo spunto all’autore per guidarci fra innumerevoli colte citazioni sul folclore, sull’arte e sulle figure storiche locali. E qui risiede uno dei punti forti del romanzo: folclore, arte e storia sono magistralmente amalgamati ad una trama che si dipana in puro stile weird.

Inoltre – e veniamo all’altro aspetto interessante – è proprio questo stile che ci consente di respirare pagina dopo pagina quelle atmosfere dei classici della letteratura di genere. Libri misteriosi, cripte e nobili enigmatiche e morti misteriose non possono non richiamare alla mente i passati maestri del fantastico.

Ma il romanzo non è né un esercizio di stile, né un’opera nostalgica. Neanche troppo fra le righe, l’autore inserisce elementi che costringono il lettore a riflettere sulla moderna società ed i suoi mali. Senza svelarvi nulla, vi diciamo che chiudendo il libro non si può non pensare come il male non muoia mai, anche se si trasforma nei secoli.

Completa il libro una postfazione contenente un interessantissimo saggio su Dracula.

  • Perché leggerlo: non nascondiamo il particolare apprezzamento per le opere horror e fantastiche che per trama, ispirazione o scenario sono legate al nostro Bel Paese, ricco di folclore, misteri e spunti narrativi. Questo romanzo ha tutte queste caratteristiche. In più va assolutamente apprezzato il coraggio dell’autore di cimentarsi in modo intelligente e originale con il mito di Dracula.
  • Perché non leggerlo: se cercate canini affilati, palpitanti labbra scarlatte e crocifissi, il testo non fa per voi. La narrativa vampiresca classica e moderna hanno eccellenti volumi che possono soddisfare le vostre passioni.