Va tutto bene

Nicolò Fila

Collana: Yep

Editore: Shockdom

Data di Pubblicazione: marzo 2022

EAN: 9788893364218

Pagine: 72

Formato: colore, spillato

Una maestra delle elementari severa ed esigente ama sgridare i suoi alunni e metterli in punizione. Fuori dell’aula, soprattutto con gli adulti, l’atteggiamento cambia.

Alla fine, non è che una donna sola, triste e nevrotica.

Un passato triste e difficile e un presente triste e solitario, con frustrazioni che sfoga sui propri alunni.

Se la prende soprattutto con una bambina che soffre di disturbi di apprendimento.

La situazione degenera quando, dopo aver sorpreso la piccola a commettere un atto vandalico davanti la propria casa, in un eccesso di rabbia la colpisce a morte.

Inizia una tragica discesa nella follia, tra sensi di colpa e terrore che gli altri scoprano il terribile gesto commesso.

“Va tutto bene” è la frase che ripete a se stessa ossessivamente, mentre inizia ad avere strane allucinazioni, degne dello shakespeariano Macbeth.

Nicolò Fila, “one man band”, scrive, disegna e cura il lettering di questo volume dai toni drammatici e inquietanti.

Toni accentuati da un egregio e sapiente lavoro sulle tavole.

Il volto della protagonista che si deforma in sintona con gli stati d’animo che volta a volta vive: rabbia, angoscia e terrore.

La colorazione, caratterizzata dai toni neri e viola, che stende un velo tragico su tutta storia.

Infine, il magistrale gioco di inquadrature, degno dei migliori registi.

Valgono per tutti, l’inquietante sequenza del tragico incidente e la scena dell’incontro tra l’insegnante e i genitori della piccola all’uscita da scuola.

In quest’ultima, il ribaltamento delle inquadrature e delle posizioni dei personaggi si cuce addosso al capovolgimento dell’atteggiamento assunto dalla maestra: dominante e sprezzante inizialmente, umiliato e imbarazzato alla fine del dialogo.

  • Perché leggerlo: una bella prova di Nicolò Fila da autore completo, che ci regala una storia amara e piena di spunti di riflessione
  • Perché non leggerlo: se volete storie dai finali rassicuranti questo volume non fa per voi